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Gli affreschi alchemici di Caravaggio a Casino Ludovisi


Quando nel 1599 il Cardinal Del Monte divenne proprietario della vigna vicino a Porta Pinciana decise di far sistemare il parco e di restaurare la villa di modo che potesse ospitare gli intrattenimenti musicali che amava molto; ma il Cardinale aveva un’altra passione: si dilettava di alchimia, medicina, farmacia o come si diceva allora di magia naturalis.
Nella Villa esisteva un piccolo ambiente, un “camerino” o studiolo che rimaneva nascosto e da utilizzarsi come biblioteca privata di cui volle decorare il soffitto con un soggetto profano che richiamasse la sua passione per l’alchimia; per realizzare il piccolo affresco di m. 2 x 3, chiamò Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Sulla piccola volta a botte Caravaggio porta in scena il mondo mitologico, personificazione degli elementi della scienza alchemica, immerso nel superiore mondo fisico rappresentato da un globo trasparente che ne contiene uno più piccolo attorno al quale dibattono Giove, Nettuno e Plutone.

Caravaggio dipinge i tre Dei come personificazione dei tre elementi aria, acqua e terra secondo i principi alchemici del testo di Girolamo Cardano che aveva escluso il fuoco considerato un “composto” in quanto mutava con la combustione. Non esisteva più l’opposizione caldo-freddo e secco-umido ed i soli elementi in opposizione sono la terra e l’acqua, mentre dal contrasto era esclusa l’aria che non poteva penetrarli. Fu così che nell’affresco Nettuno e Plutone, acqua e terra, discutevano da un lato dei globi mentre Giove, personificazione dell’aria, era al lato opposto.
Ma l’affresco offre, al visitatore attento, anche un’altra chiave di lettura: una creazione del mondo profana e misterica dove gli dei rappresentano gli elementi della teoria di Paralcelso il mercurio, il sale e lo zolfo che di per sé assumono il valore di energia generatrice dell’Universo.

L’Universo è il grande globo trasparente ed all’interno altri due globi: un globo più piccolo e scuro al centro rappresenta la Terra ed il globo più grande e luminoso, sposato di lato, rappresenta il Sole.
In questo Universo caravaggesco non compaiono stelle, costellazioni o pianeti ma solo quattro dei 12 simboli dei segni zodiacali, Pesci, Ariete, Toro e Gemelli; la scelta ha una motivazione dettata dalla prospettiva del giusto punto di osservazione posto all’entrata dello studiolo dove l’occhio cattura per primo il Sole nella posizione del Solstizio d’estate, evento astronomico a cui corrisponde la fase rigeneratrice della natura ed al contempo evento astrologico che celebra la data di nascita, 5 luglio, del Cardinal Del Monte.
Ma in questo che è l’unico affresco che Caravaggio ha realizzato, ci sono altre particolarità: gli studiosi sono del parere che il volto di Nettuno sia l’autoritratto di Caravaggio e che il modello per i corpi degli dei sia stato egli stesso con un piccolo accorgimento. Sul ponteggio da cui affrescava avrebbe posto uno specchio che lo riprendeva dal basso verso l’alto ottenendo così una visione realistica dei corpi dal punto di vista del visitatore. Per finire anche il Cerbero ai piedi di Plutone è alquanto particolare, non la belva mostruosa degli antichi ma un cane dall’occhio vispo e giocherellone a cui potrebbe aver fatto da modello “un cane negro, e Cornacchia lo chiamava” amico inseparabile di Caravaggio.





di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 10/07/2015)




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