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Legio X Fretensis

Legio X Fretensis

Nel 41 a.C per combattere Sesto Pompeo, Ottaviano volle costituire delle legioni che rispondessero solo a lui e per questo indisse una coscrizione; una delle legioni che formò si attestò nel Brutium per presidiare il fretum siculum (oggi Stretto di Messina) da cui le derivò il nome di Fretensis. Ottaviano aveva scelto gli uomini migliori per formare questa legione e volle darle il numerale X evocando la famosa Legio X che era stata la legione preferita di Giulio Cesare ma che in quel momento si trovava in oriente agli ordini del suo alleato Marco Antonio.
I simboli della nuova legione furono il cinghiale e la trireme perchè la nuova legione doveva essere impiegata per gli scontri navali.
La Legio X Fretensis andò a potenziare l'esercito che Ottaviano aveva affidato a Salvidieno Rufo per combattere Sesto Pompeo che aveva occupato la Sicilia. La legione aveva il suo accampamento alla fine della Via Popilia, ad fretum, proprio di fronte alle acque micidiali di Scilla e Cariddi. La scontro con Sesto Pompeo doveva essere forzatamente sul mare e la nuova legione ebbe per questo un addestramento da fanti di marina; fu impiegata in due famose battaglie, quella del 38 a.C. a Mylae (oggi Milazzo) vinta da Pompeo e poi in quella epica di Nauloco nel 36 a.C. dove la flotta romana comandata da Agrippa sgominò la flotta di Sesto che fu costretto a fuggire in Oriente dove venne giustiziato da un legato di Antonio.
La legione rimase aggregata alla flotta sino alla battaglia di Azio del 31 a.C. Ottaviano dopo la vittoria congedò i veterani; ad una parte furono assegnate terre nella Gallia Cisalpina dove colonizzarono Colonia Veneria e Brixiae (oggi Cremona e Brescia), altri andarono a Capua mentre altri ancora rimasero in Grecia e colonizzarono Patrasso.
Dopo il congedo dei militari che avevano finito il loro periodo di ferma e considerato che il periodo delle guerre civili era finito, Ottaviano mantenne la legione a ranghi ridotti ela destinò al servizio nella regione balcanica dove rimase sino al 6 d.C. a difesa del fines. Dopo quell'anno fu destinata in Siria dove alcune delle sue vessillazioni erano presenti nel nord a Cirro già dal 4 a.C. e sotto il comando di Quintilio Varo avevano partecipato agli scontri nella guerra per la successione nel Regno di Giudea quando Varo, per pacificare il territorio, marciò su Gerusalemme e crocifisse 2000 ebrei che si erano ribellati a Roma; da quel momento la legione fu stanziata nella regione. L'arrivo della legione in Palestina suscitò contestazioni da parte della popolazione giudea che non tollerava la presenza di una legione che aveva a suo simbolo il cinghiale, interpretato come un verro animale che la loro religione considerava impuro e capace di contaminare no solo chi se ne cibava ma anche chiunque venisse in contatto con il loro corpo, nonostante questo la legione rimase nell'area per oltre un secolo.
Nel 33 d.C. la Legione era in Palestina agli ordini di Ponzio Pilato, furono quindi i legionari della X Fretensis, insieme a quelli della III Gallica, i soldati romani incaricati della crocefissione di Gesù e la tradizione vuole che un centurione della X Fretensis di nome Longino sia stato il soldato che per accertarsi della morte del condannato gli abbia infilata una lancia nel costato.
La storia cristiana racconta che fu il centurione della Legio X Fretensis, Gaio Cassio Longino, a colpire il costato di Cristo e che nello stesso istante si convertì alla fede cristiana per poi dedicare la sua vita alla conversione dei gentili, come venivano chiamati i romani in Palestina ; la sua lancia, conosciuta come la lancia di Longino diventerà una delle reliquie più venerate dalla chiesa cristiana ed una parte di questa è ancora conservata a Vienna.
Nel 58 d.C. come le altre legioni stanziate in Siria, la Fretensis fu agli ordini di Corbulone nella campagna contro i Parti e sotto il comando di Marco Ulpio Traiano Seniore (padre del futuro imperatore Traiano) che aveva tra i questori anche il giovane figlio Ulpio Traiano Juniore.



di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 28/04/2019)




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