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Galba Imperatore (3 a.C. – 69 d.C.)


Servius Sulpicius Galba, il successore di Nerone, è stato il primo imperatore che ha preso il potere con il sostegno delle Legioni; dopo di lui le successioni al potere si trasformarono in conquiste del potere da parte di generali carismatici od opportunisti che si trovavano a comandare le legioni più esperte o che godevano della fiducia dei pretoriani. Quando era a capo dell’esercito era rispettato ed apprezzato per la sua condotta da vir militaris ma, uno volta divenuto imperatore, dimostrò di non avere le capacità di politico ed anzi si potrebbe ravvisare una certa proterbia nei comportamenti e nelle decisioni irriconoscenti verso chi lo aveva sostenuto.
Galba era nato a Terracina il 24 dicembre del 3 a.C., sotto il principato di Augusto, suo padre Gaio Sulpicio Galba era stato console suffetto nel 5 a.C; era erede di Gaio Sulpicio Galba, il dittatore che nel 358 a.C. aveva meritato un trionfo per aver sgominato i Galli, e di Servio Sulpicio Galba, console del 144 a.C. insieme allo zio di Giulio Cesare, Lucio Aurelio Cotta. L’antenato era un ottimo oratore, mentre il padre del futuro imperatore era considerato un mediocre avvocato che sposò Mummia Acaia, pronipote di Mummio che aveva ricevuito il praenom di Acaio in quanto aveva sconfitto la Lega Achea. La madre morì giovane ed il padre si risposò con Livia Ocellina, che era una donna ricchissima e che fu una matrigna amorevole per Servio il quale adottò anche il suo nome facendosi chiamare, per un certo periodo, Livio Ocellino.

Visse la sua giovinezza nella Roma di Augusto, quasi sicuramente nella bellissima Domus che la gens Sulpicia possedeva sull’Aventino. I Sulpicii erano molto ricchi ed oltre le terre che avevano nel Latium meridionale – dove si trovava anche la villa dove nacque Servio - possedevano i terreni che dall’Aventino arrivavano fino ai Navalia lungo la riva del Tevere; qui già dal II sec. a.C. avevano costruito gli Horrea Sulpicia, conosciuti poi come Horrea Galbana, che erano dei magazzini annonari posti dietro il Porticus Aemilia. La gens Sulpicia portava i prodotti freschi delle sue tenute agricole navigando lungo la costa – in modo di evitare le mefitiche paludi Pontine – fino a Roma dove opportunamente costruì i magazzini per le derrate alimentari.
Negli anni dell’educazione mostrò una mente pronta ed acuta tanto che sia Augusto che Tiberio prevedevano per lui grandi successi; seppe conquistarsi la protezione di Livia, parente della sua matrigna, che lo lasciò erede della bella somma di cinque milioni di sesterzi che però Tiberio dimenticò di consegnargli. Il suo cursus Honorum fu veloce: da pretore nel 20 a console nel 33. Tra i comandi delle varie province che gli vennero affidati, tra i più importanti ci fu quello della Germania Superiore dove sottomise i Catti nel 41; in Germania era stato inviato da Caligola per ristabilire la disciplina dopo la rivolta di Lentulo Getulico che si era guadagnato la benevolenza delle legioni rallentando l’attività militare e l’addestramento. Dopo l’arrivo di Galba, che ristabilì la disciplina, si diffuse il motto

"Disce miles militare. Galba est, non Gaetulicus""
Impara, oh soldato, a militare. Ora c’è Galba, non Getulico

Si era sposato con Emilia Lepida, la nipote del triumviro, che gli aveva dato due figlie ma queste morirono ancora bambine e presto anche Lepida morì, sicuramente dopo il 41 d.C.; Galba non si risposò più e seppe anche resistere ad Agrippina Minore che, dopo essere rimasta vedova di Gneo Domizio, si era invaghita di lui ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 17/09/2015)