Euripo il canale di Agrippa
Dallo Stagno di Agrippa un canale artificiale attraversava il Campo Marzio convogliando le acque in eccesso verso il Tevere. L’Euripo, costruito in età augustea e alimentato dall’Aqua Virgo, svolse un ruolo di rilievo nel programma edilizio di Agrippa nel Campo Marzio occidentale, nell’uso dell’acqua come elemento di caratterizzazione urbanistica, secondo un modello di ispirazione tipicamente ellenistico.
Scoperto e navigabile, aveva un bacino largo poco più di tre metri per una profondità di circa m.1,70, con banchine laterali in blocchi di travertino. Due lunghi muri (uno in opera reticolata e uno in blocchi di tufo) lo fiancheggiavano, mentre sul lato settentrionale correva una via lastricata. Una serie di ponticelli di marmo e travertino erano posti corrispondenza degli attraversamenti stradali.
Il canale, ricordato nel trattato sugli acquedotti romani da Frontino per l’ampia portata d’acqua e raffigurato sulla pianta marmorea severiana di Roma (fr.252), segue parzialmente l’andamento dell’attuale Corso Vittorio Emanuele II, dividendo i due settori urbanistici del Campo Marzio centrale e occidentale.
La realizzazione dell’Euripo si rese necessaria per recuperare i terreni acquitrinosi della palude Caprea di cui Agrippa aveva necesssità per realizzare il suo grandioso programma costruttivo che comprendeva, oltre al Pantheon anche le terme ed i giardini, tutti edifici che egli lasciò in eredità al popolo di Roma.
Nei giardini Agrippa aveva anche posto il grande basamento che recava il bassorilievo, noto come il Leone caduto dove era rappresentato un combattente seduto sopra un grande leone ai piedi dell’Olimpo, e riconosciuta come opera di Lisippo (gli studiosi moderni sono del parere che fosse la base della statua di bronzo del “Pugilatore a riposo” ora al Palazzo Massimo, Museo Nazionale Romano) ora andata perduta.
Per le sue terme, e per i romani che vivevano nelle insule di Campo Marzio, portò l’Acqua Vergine a Roma; l’acqua che usciva limpida dalle terme veniva convogliata nel Canale Euripo che correva appunto tra le terme e lo specchio d’acqua che Agrippa costruì nei giardini e di cui Ovidio ci ha lasciato la descrizione ( De Ponto li. I, VIII, 38)
Gramina nunc campos pulchros spectantis in hortos stagnaque ed Euripi, vigineusque liquor
L’acqua limpida dell’Euripo attirava i Romani e Seneca racconta che vi andavano a nuotare in tutte le stagioni dell’anno probabilmente perché vi arrivava l’acqua calda della terme tanto che Stazio racconta come nuotare nell’Euripo fosse di giovamento alla salute.
I poeti del tempo elogiavano la bellezza dei dintorni e la purezza dell’acqua; con orgoglio Seneca, in tarda età, menzionava le sue abitudini di quando da giovane era solito immergersi nelle acque gelide dell’Euripo il primo giorno dell’anno. Dell’Euripo racconta anche Strabone, secondo il quale passava vicino ad un boschetto che lo divideva dal cosidetto Stagno di Agrippa, ricavato sfruttando la conformazione del terreno ma rendendolo salubre con il ricambio di acque attraverso l’Euripo. Lo Stagno era così grande che, secondo il racconto di Tacito, nel 65 d.C. Nerone (pronipote di Agrippa) fece costruire una zattera su cui imbandì un sontuoso banchetto; la zattera navigava nello stagno tirata da due navi a remi, ornate d’oro e d’avorio
Agrippa dette il nome di Euripo al canale che aveva costruito perché in questo modo i romani chiamavano i canali, fosse o tubazioni che servivano per convogliare l’acqua nei centri urbani ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 11/10/2015)
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