Villino Ximenes: l'Art Noveau a Roma
Nella parte del quartiere Nomentano che fu inurbata agli inizi del Novecento con la costruzione di villini a due o tre piani, si apre Piazza Galeno e su questa occupa una posizione di riferimento il Villino Ximenes, così chiamato perchè fu l'abitazione e lo studio di Ettore Ximenes. Scultore di origini palermitane, a lui si devono alcuni dei monumenti scultorei più importanti di Roma moderna ma anche d'Europa e d'America; tra le altre sua è la statua di Garibaldi al Gianicolo, nonché quella di Angelo Brunetti eroe della Repubblica Romana, anche questa ora al Gianicolo e la quadriga di bronzo sopra il Palazzo di Giustizia di Roma, a Kiev realizzò il monumento ad Alessandro II, a San Paolo del Brasile il monumento per l'indipendenza ed a New York la statua di Giovanni da Verrazzano
Nella statuaria il suo materiale preferito fu il marmo bianco di Carrara ma quando costruì la sua casa-studio di Piazza Galeno chiamò l'amico architetto palermitano Leonardo Baldizzi Paterna e su un'architettura di chiara impronta normanna realizzò tutto l'apparato decorativo come una storia dell'espressione artistica italica partendo da modelli dell'arte greca classica facendola confluire nella espressività dell'Art Noveau che in Italia si chiamò Liberty. Del nuovo stile il Villino Ximenes è uno dei primi esempi a Roma, infatti comperata un'area della lottizzazione di Villa Patrizi, Ettore Ximenes affidò la progettazione di quella che doveva essere la sua casa ma anche il suo studio ad Ernesto Basile, anche lui paermitano ed esponente del modernismo che introdusse il Liberty a Roma.
La casa doveva rispecchiare chi l'abitava e per realizzarlo Ximenes coinvolse anche il giovane Leonardo Paterna Baldizzi, anche lui palermitano, ed una delle promesse dell'architettura architetto del tempo, già responsabile a Roma dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti, che segu' la realizzazione del progetto proprio per l'affetto che lo legò tutta la vita allo scultore. Ximenes riservò al suo estro la creazione delle decorazioni architettoniche sia esterne che interne.
Il villino nacque con due piani ed una pianta ad L dove i due corpi di fabbrica con una superficie complessiva di circa 700 mq. avevano funzioni distinte, il lato lungo era l'abitazione dell'artista mentre il lato corto era l'atelier dello scultore. Curiosamente l'entrata al villino non era verso Piazza Galeno verso cui si mostra la facciata principale del villino arricchita da una fascia in stucco bianco dove Ximenes scolpì un corteo di artisti di ogni epoca e cultura che procedono verso l’Ara delle Arti, rappresentando l'uomo primitivo e poi a seguire l'egiziano, l'assiro, il greco, il romano, ecc.
Il materiale dominante del rivestimento esterno non poteva essere che il tufo siciliano dalla caratteristica colorazione terrosa, che ricorda in modo inequivocabile le residenze normanne del XII secolo, e rispetto alla quale la fascia scolpita di stucco bianco realizza un sobrio contrasto cromatico dove fu lo stesso Ximenes a realizzare le decorazioni riproponendo gli stilemi del Liberty siciliano ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 18/11/2018)
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