Militia Vigilum gli antichi vigili del fuoco romani
Roma alla fine del I secolo a.C. era già una città molto bella, ricca di monumenti importanti e con una alta densità abitativa; la maggior parte degli abitanti viveva nelle insulae, edifici di abitazioni a più piani che avevano scale, ballatoi e portici in legno dove si accendevano fuochi per cucinare e dove la luce era quelle delle lucerne ad olio; in queste condizioni ambientali era molto facile che scoppiassero incendi ed infatti a Roma non c'era giorno che passava senza incendi tanto che Giovenale scrisse “ … quand'è che potrò vivere dove non ci siano sempre incendi e dove le notti trascorrano senza allarmi”.
Ai tempi della Repubblica vennero designati i “triumviri nocturni” con il compito di assicurare la guardia notturna per dare l'allarme e venivano tenuti gruppi di schiavi appena fuori le mura che avevano il compito di intervenire per spegnere gli incendi. L'efficienza di questo tipo di organizzazione era molto limitata ed allora Augusto nel 22 a.C. decise di istituire a Roma un vero e proprio corpo di vigili del fuoco con il compito di intervenire per lo spegnimento degli incendi ma anche di vigilare sui comportamenti negligenti o peggio dolosi. Inizialmente era formato da cinquecento schiavi, posti agli ordini di un magistrato edile, ma con la crescita della città l’organizzazione dei "vigiles" ben presto crebbe a sette mila uomini.
I Vigiles erano corpi militari urbani, divisi in 7 cohortes, così che ognuna assicurava la vigilanza in 2 delle 14 regioni augustee. Avevano le loro caserme (statio) ed il corpo di guardia (excubitorium) all'interno del Pomerio perché la prontezza di intervento era indispensabile per la validità del servizio cardine del corpo, vale a dire la lotta al fuoco.
Alla Cohors I erano affidate le Regio VIII Via Lata e la Regio IX Circo Flaminio ed aveva la sua caserma nel centro dell'Urbe - l'archeologo Lanciani credette fosse nei pressi dell'attuale Piazza SS. Apostoli-, qui vi era anche la sede del Comando di tutte le Coorti; la Cohors II vigilava su Regio V Esquiliae e Regio III Isis et Serapis secondo testimonianze epigrafiche si trovava nei pressi dell'attuale Piazza Vittorio anche se non sono mai stati rinvenute resti archeologici; la Statio della Cohors III si trovava in un'area antistante l'attuale Stazione Termini e controllava le Regio VI Alta Semita e Regio IV Templum Pacis; sul piccolo Aventino si trovava la caserma della Cohors IV a protezione della Regio Piscina Publica e Regio Aventino; sul Celio c'era la Statio della Cohors V che controllava la Regio II Coelimontana e la Regio I Porta Capena, la caserma fu individuata grazie ad un'epigrafe ritrovata nei pressi dell'entrata di Villa Celimontana; la Cohors VI aveva la sua Statio nell'area dell'odierna Chiesa della Consolazione nella Regio VIII Forum e vigilava anche sulla VII Palatium; la Regio IX Circus Maximus e la Regio XIV Transtiberim erano controllate dalla Cohors VII che aveva la Statio nei pressi del Circo Massimo e l'excubitorium nella regio oltre il Tevere.
A Roma sono state identificate con certezza due statio, quella della Cohors V sul Celio – che presiedeva le Regio I e Regio II, quindi da Porta Capena alle mura Serviane fino al fiume Almone e tutto il Celio – e quella della Cohors VII in Trastevere di cui restano rilevanti ed interessanti resti a ben 8 mt. sotto l'attuale livello stradale, anche se gli archeologi sono propensi che il sito di Trastevere sia l'excubitorium, ovvero il posto di guardia, piuttosto che la statio; è comunque la più antica caserma dei vigili del fuoco del mondo ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 28/08/2016)
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