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La statua contesa di Pompeo Magno


Di Pompeo sono rimaste molte statue perché sebbene fosse l'antagonista di Cesare nella guerra civile, aveva conquistato il suo rispetto tanto che non solo non ne fu decretata la damnatio memoriae ma tutte le sue statue rimasero al loro posto ed anzi fu proprio sotto la statua gigantesca in nudità eroica posta nella Curia che Pompeo aveva fatto costruire vicino al suo Teatro, che avvenne l'assassinio di Cesare.
Quella statua, una delle più belle statue di Pompeo Magno, fu ritrovata nel 1553 nelle cantine di un palazzo in Via dei Leutari, una delle vie che si trovano dove sorgeva il Teatro di Pompeo e la sua Curia; è una statua colossale alta 3 mt., dove il grande generale è rappresentato in nudità eroica. Secondo le cronache, al momento del ritrovamento era sdraiata ed quasi intera, con il corpo in una cantina e la testa in un’altra,e da questa situazione nacque una delle leggende di Roma. La tradizione popolare racconta che i due proprietari delle cantine la reclamavano ognuno per sé e così dovettero rivolgersi ad un giudice per risolvere la questione; arrivati davanti al giudice questi, salomonicamente, sentenziò per il taglio della statua di modo che ognuno avesse la sua parte. Fortunatamente intervenne il Cardinale Capodiferro che informò di quanto stava avvenendo Papa Giulio II che decise di intervenire ed acquistò la statua per 500 scudi per poi, così vuole la storia, regalarla proprio al Cardinale che la pose nel suo palazzo dove si trova ancora.
La statua era molto famosa e la sua presenza sulla scena della morte di Cesare ne fece anche l'elemento catalizzatore della rappresentazione che fu fatta nel 1799( o 98) nel Teatro di Tor di Nona dove venne trasportata per ordine del generale Miollis comandante delle truppe francesi ; fu posta al centro della scena per la rappresentazione della “Morte di Cesare” di Voltaire, scelta per celebrare l'avvento della Repubblica Romana.
Nel secolo XVI e seguenti si volle anche riconoscere il sangue di Cesare nelle macchie rossicce che erano visibili nella parte inferiore della gamba sinistra, mentre in realtà erano tracce di ossido di ferro rilasciato dai perni. Le tracce rossicce dell'ossido di ferro dimostrano che la statua era lesionata e svelano la leggenda della sua integrità al momento del ritrovamento; in realtà da un restauro eseguito nel 1990 è emerso che il braccio destro sollevato e la testa sono di un restauro della secondo metà del Cinquecento, anche se molti dubbi che soprattutto la testa fosse l'originale erano stati espressi ad esempio già nel 1813 da Fea che sosteneva:
la testa non sta in perfetta misura con le altre proporzioni del corpo, ed è trattata in stile affatto differente e posteriore. Essa è propriamente secca, e pesante, e sembra appartenere ad un uomo di una cinquantina d'anni, mentre il corpo più giovanile, delicato, nobile, ed anche graziosamente figurato sembra essere proprio di un uomo di circa trentacinque anni.
Fea era convinto che la statua non rappresentasse affatto Pompeo e a sostegno della sua tesi portava il ritrovamento fatto sempre nei pressi di Via dei Leutari nel XVIII secolo di parti di statue, di marmi abbozzati e di molti arnesi dell'arte degli scalpellini, questo indicava che la statua era stata sottoposta a restauro in una taberna o quantomeno gli era stata sostituita la testa , evenienza possibile quando si trattava di recuperare una rappresentazione di qualcuno per cui era stata decretata la damnatio memoriae ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 07/03/2017)




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