Login    FOLLOW US ON follow on Facebook follow on Twitter follow on Pinterest follow on Tumblr follow on Google Plus

Stadio di Domiziano

Durante la sua visita a Roma nel 357 d.C., uno dei monumenti più ammirati da Costanzo II fu lo Stadium che si trovava in Campus Martis, quello stesso che Svetonio ricordava come voluto da Domiziano: Excitavit templum Flaviae gentis et stadium et Odeum
Erano passati più di due secoli ed ancora all'interno del Circus Alexandrinus, come era chiamato lo stadium voluto da Domiziano dopo che Alessandro Severo lo aveva fatto restaurare nel III secolo d.C., si svolgevano le gare di lotta, corsa, pugilato, mentre le gare di poesia da tempo si svolgevano nell'Atheneum che era stato voluto da Adriano.
La decisione di Domiziano di costruire uno stadium dipese dalla sua volontà di celebrare in modo spettacolare il Certamen in onore di Giove Capitolino istituito nel 86 d.C. Era la prima volta che un edificio viene progettato e costruito per uno scopo unico e preciso.
Sicuramente l'imperatore voleva anche avere uno stadio dove potessero svolgere i giochi alla greca e per questo scelse il sito in cui Nerone aveva fatto realizzare un impianto ligneo per lo svolgimento dei Ludi Neroniani che inoltre era vicino ai Saepta Julia, la vasta piazza rettangolare porticata dove i romani erano soliti far svolgere, oltre i Comitia, anche le gare ginniche.
Prima di Nerone anche Giulio Cesare ed Ottaviano avevano fatto costruire degli stadi in legno in Campo Marzio, Giulio Cesare per farvi svolgere le gare ginniche previste nell'organizzazione dei suo quadruplice trionfo del 46 a.C. ed Ottaviano nel 31 a.C. volle che si tenessero gare ginniche nella celebrazione del suo trionfo asiatico.
La gara che il nuovo edificio doveva ospitare venne chiamata anche Capitolia ed era una competizione simile ai Sebastà ovvero i Certamina sacra more Graeco che la città di Neapolis indisse nel 2 d.C. per ringraziare Augusto del sostegno che aveva dato alla città colpita da un terremoto e poi da un incendio, probabilmente causati da una eruzione del Vesuvio.
Questi giochi si rifacevano ai giochi greci e la similitudine era sottolineata già dal loro nome, Sebasta Isolympia (Sacri Agoni in onore di Augusto simili a Giochi Olimpici) ed a partire da quelli del 2 d.C. si tennero ogni cinque anni ed almeno fino ai III Sebastà presenziò lo stesso Augusto che si senti male mentre tornava dall'avervi assistito nel mese di agosto del 14 d.C.; il princeps fu costretto a fermarsi nella sua villa di Nola e lì morì.
La scelta di ringraziare Augusto per la sua benevolenza con ludi more graeco piuttosto con con corse di carri o ludi gladiatori fu fatta dai cittadini di Neapolis per rivendicare la propria origine, di cui la città della Magna Grecia era fiera e di cui costantemente alimentava i costumi. Le specialità atletiche per cui gli atleti si affrontavano erano le stesse che ad Olympia: oltre lo stadium che era la gara emblema dei giochi, una corsa sulla distanza di 200 metri, altra specialità era il diaulum, una corsa sulla distanza di due volte lo stadium ovvero di 400 metri, ed ancora un'altra gara di corsa era il dolicum da 7 a 12, a 24 volte lo stadio. Altre specialità che comportavano altre abilità oltre la veocità nella corsa erano la oplitodromia, ovvero la corsa con le armi,, l'apobales, salto e risalita armati da un carro in corsa, il pentathlon ovvero un confronto su cinque specialità diverse ( corsa, salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, lotta), la lotta, il pugilato ed infine il pancratius che era un considerato il combattimento totale in cui tutte le tecniche erano ammesse. I giochi di Neapolis avevano peraltro un elemento di novità rispetto a quelli di Olympia: non includevano solo gare ginniche ma anche competizioni musicali e letterarie fino a rappresentazione di opere drammatiche.
A Roma gli agoni ginnici non erano una novità, infatti furono importati dalla Grecia già nel II secolo a.C. I primi certamina graeca erano stati organizzati nel 187 a.C. da Marco Fulvio Nobiliore che fece svolgere delle gare tra atleti nel quadro dei festeggiamenti per il suo trionfo del 187 per la conquista dell'Ambracia ...



Per leggere tutto l'articolo iscriviti!



di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 14/12/2022)




Stadium Domitiani nella pianta di Scagnetti – Grande, 1979

Stadium Domitiani nella pianta di Scagnetti – Grande, 1979



Vaso attico con raffigurazione di atleti impegnati nello stadium, VI secolo a.C.  Museo Archeologico Nazionale di Napoli, IT

Vaso attico con raffigurazione di atleti impegnati nello stadium, VI secolo a.C. Museo Archeologico Nazionale di Napoli, IT



I corridori, statue bronze provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano – Museo archeologico di Napoli IT

I corridori, statue bronze provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano – Museo archeologico di Napoli IT



Stadio di Magnesia

Stadio di Magnesia



Mosaico con rappresentazione di atleri e artisti impegnati nei Ludi, III secolo AD – Museo Archeologico di Patrasso G

Mosaico con rappresentazione di atleri e artisti impegnati nei Ludi, III secolo AD – Museo Archeologico di Patrasso G