Login    FOLLOW US ON follow on Facebook follow on Twitter follow on Pinterest follow on Tumblr follow on Google Plus

Porta Metronia


Lungo le Mura Aureliane, appena fuori il Laterano, si apriva la Porta Metronia che era una delle porte minori o posterulae; prese il posto che era della Porta Querquetulana delle Mura Serviane, mentre il nome sembra le venga da un un certo Metrobius che aveva un fondo molto grande nella zona. Nei secoli venne chiamata Porta Mitrovi, Mitrobi, Metrovia, Metrodia.
In un documento dell'Archivio Sublacense si menziona nel 857 un piccolo fondo con grotte ed una sorgente d'acqua posto presso “via publica qui vadit ad Portam Mitrobi” e questa sorgente creava un pantano che spesso rendeva impraticabile la porta stessa. Questo fu uno dei motivi per cui nel XII secolo la porta fu chiusa.
Papa Callisto II decise di far passare sotto il suo arco un canale, detto dell’Acqua Mariana o Marana, realizzato allungando il Fosso dell’Acqua Craba di origine naturale che scendeva da Squarciarelli raccogliendo l’acqua della Fonte Preziosa e di altre fonti che avevano alimentato in passato gli acquedotti della Julia e della Tepula. Callisto II volle in questo modo portare dell’acqua potabile a Roma dove ormai gli acquedotti dei romani non funzionavano più e allo stesso tempo riuscì a bonificare i terreni presso la Porta Metronia.
Nel Liber Pontificalis così viene ricordata l’opera realizzata dal Papa:

"... derivavit aquam de antiquis formis et ad portam Lateranensem conduxit; ibique lacum pro adaquandis equis fieri fecit, plurima quoque moliendina in eadem aqua construxit"
"... deviò il corso d’acqua per antiche condutture e lo condusse fino a Porta Asinaria; e lì fece approntare un lago per far abbeverare i cavalli e nello stesso corso d’acqua costruì anche molte piccole mole"

Queste piccole mole erano chiamate "mole di terra" - a differenza di quelle sul Tevere chiamate “mole d'acqua” - ed erano dei molini ad acqua la cui forza motrice generata dalla ruota ad acqua veniva impiegata soprattutto per la molitura dei cereali ma anche per il trattamento in vasca dei “panni di lana”, una delle principali industrie della Roma Medievale.
Poiché il passaggio veniva usato come canale per l’acqua, venne meno la sua funzione di porta, anzi la porta fu eliminata ma per conservare la funzione difensiva, quel varco nelle Mura Aureliane fu chiuso con un’inferriata chiama “Ferratella dell’Acqua Mariana”. Questo antico toponimo è stato ereditato da “Via della Ferratella in Laterano”, la strada che proprio da Porta Metronia, fiancheggiando le mura, arriva al lato occidentale del comprensorio dei palazzi in Laterano.

La Porta dovette essere restaurata nel corso del tempo e di questi interventi sono rimaste le testimonianze in due epigrafi che si possono vedere sul lato interno della torretta che affiancava la porta; la prima risalente al 1157 ricorda i lavori eseguiti per disposizione dei Conservatori dell'anno e la seconda del 1579 l'intervento disposti dal Papa Adriano IV.
L'intervento in epoca medievale fu necessario per riparare i notevoli danni che in quella parte di mura erano stati fatti dall'esercito di normanni e saraceni di Roberto il Guiscardo che nel 1084 era entrato a Roma proprio dal lato del Laterano, oltre che dai "Tuscolani" negli scontri tra le famiglie baronali. L'epigrafe presenta un elemento di particolare interesse nella prima linea che risulta in parte cancellata ed il cui testo era secondo Nibby:

R D N Friderico SA GL
Regnante Domino Nostro Friderico Semper Augusto Gloriosissimo

il riferimento è all'Imperatore Federico I Barbarossa che nel 1165 fu scomunicato da Alessandro III e a quanto pare la dicitura non fu ripristinata dopo che nel 1176, dopo essere stato sconfitto a Legnano, il Barbarossa con il trattato di Anagni riconobbe il papa in cambio del ritiro della scomunica.
L'altra epigrafe di età rinascimentale presenta un altro elemento interessante nel riferimento a "Nicola Mannetto", conservatore del 1157 la cui famiglia si preoccupò di pagare il restauro sicuramente a maggior gloria del proprio antenato.
La porta si presenta oggi come una semplice arco in laterizio aperto sulle mura senza stipiti ed architrave, ai lati ci sono altri due archi aperti nel secolo scorso per migliorare la transibilità del traffico veicolare





di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 21/05/2016)