Plauto Aulularia
Una delle commedie più note di Tito Maccio Plauto è conosciuta con il titolo “La pentola d'oro” anche se il suo autore le diede il titolo di “Aulularia” il cui significato deriva dalla parola “olla”, che designava un vaso panciuto e con il coperchio usato per cucinare e conservare i cibi, da cui la traduzione letterale “La commedia della pentola” ma anche più liberaamente “La pentola d'oro”.
La commedia si ritiene sia stata scritta intorno al 195 a.C. e Plauto, secondo alcuni, potrebbe aver tratto l'idea dal Dyskolos di Menandro, ipotesi che è accettabile nella stessa misura in cui si riconosce che i commediografi dell'età repubblicana hanno avuto la felice intuizione non solo di riadattare temi ed archetipi tipici della commedia greca all'ambiente latino ma anche di innovare la tecnica, abolendo la divisione in atti, ed i ritmi introducendo metri lirici cantati e l'accompagnamento di strumenti.
Dalla commedia di Menandro forse Plauto ha ripreso il gioco dei giovani innamorati ed il carattere scorbutico del vecchio diffidente, ma l'invenzione che scatena gli eventi è totalmente nuova e acquista significato solo se vista all'interno delle consuetudini della cultura romana.
Con l'Aulularia va in scena l'avarizia, che sinonimo di grettezza umana deve essere rifuggita, e il rapporto do ut des che la pragmatica etica romana trasferisce anche nel rapporto con le divinità. Nel prologo è addirittura la divinità della famiglia, il Lar che introduce chiaramente questi principia.
L'intreccio della trama è costruito attorno ad una pentola piena di monete d'oro, un tesoro che suscita e muove i sentimenti meno nobili dell'animo umano. Gli altri elementi che vivacizzano la commedia sono gli equivoci, la sorpresa in cui si agitano i personaggi tra insulti ed invettive secondo i ritmi che sono propri delle commedie di Plauto.
Nell'Aulularia Plauto riprende un'invenzione narrativa che aveva già utilizzato nella Cistellaria, una voce narrante che diventa personaggio e che, se nella Commedia della Cesta era Auxilium, una divinità minore che entra in scena alla fine del primo atto per spiegare la storia ( e ricordare al pubblico che è solo un favola per divertire e dimenticare per un po' le difficoltà della guerra contro Cartagine), nella Commedia della Pentola è il Lar Familaris che spiega ed addirittura interviene influenzando lo svolgimento della vicenda.
La Aulularia è una palliata, ovvero una commedia di rivisitazione di un modello greco rielaborato in ambiente romano in cui i personaggi appartengono al ceto medio e, come in altre palliatae, sono presenti dei tipi fortemente caratterizzati:
l'adulescens: il giovane di famigla benestante vittima di “innamoramento” che nell'Aulularia si chiama Liconide;
il senex: il genitore che può essere conservatore e severo, destinato ad essere ingannato, come Euclione il padre di Fedria, la puella amata da Liconide; ma il senex può essere anche più brillante e con inclinazioni benigne (ma anche con sporadiche esplosioni colleriche) come Megadoro, l'anziano vicino;
la matrona, in genere è la moglie o parente del senex e la cui preoccupazione è proteggere e favorire l'adulescens; nella Commedia della pentola, la matrona si chiama Eunomia ed è sorella di Megadoro e madre di Liconide i due maschi che si contendono la puella;
la puella è un tipo minore, è il pretesto per il confronto tra contendent ed in alcune commedie plautine se ne parlama non compare neanche sul palco; nell'Aulularia è un personaggio parlante, Phedria ed anzi e lei che incarna la dirittura morale della donna romana rispettosa del patres e del Lar seppure vittima degli appettiti che con la sua bellezza sollecita;
il servus, è il vero motore della palliata e Plauto presenta schiavi furbi e fanfaroni di ogni tipo; nell'Aulularia c'è Strobilo, il servo furbo di Liconide che scopre la segreta fortuna di Euclione e ne apporfitta ; un altro tipo di servus è Pitodico, servus di Megadoro, che si beffa del padrone distratto;
il cocus, la presenza è quasi d'obbligo nella palliata e nell'Aulularia sono addirittura due, Congrio ed Antrace che sono assoldati da Megadoro per preparare il pranzo delle nozze;
l'anus, la vecchia serva, custode dei segreti della casa, nell'Aulularia è Stafila che deve sopportare l'intrattabile Euclione che spesso la tratta anche in modo offensivo ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 13/09/2021)