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Traiano imperatore e costruttore, la mostra ai Mercati Traianei

Traiano imperatore e costruttore, la mostra ai Mercati Traianei

I suoi contemporanei e gli storici antichi consideravano Traiano optimus princeps per le sue doti militari e le qualità come governante, gli storici moderni lo considerano uno dei migliori statisti di tutti i tempi.
Nel novembre del 117 d.C. l'imperatore Traiano moriva e una mostra è stata allestita nel Foro a cui ha dato il nome per celebrare la sua grandezza di uomo politico e generale che portò le dimensioni dell'Impero alla massima espansione. La mostra realizzata ai Mercati di Traiano rimarrà aperta fin al prossimo 16 settembre 2018; in esposizione  statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali delle opere architettoniche e di ingegneria che Traiano fece realizzare a fini bellici ma anche a maggior gloria di Roma.
Traiano fu soprattutto un grande condottiero, un generale che amava il suo lavoro, non a caso quando alla morte di Nerva il Senato ratificò le sua successione nel 98 AD si trovava in Germania, dove come governatore ed era impegnato a sedare alcune rivolte lungo il limes danubiano, e non ritenne di rientrare finché la situazione non si fosse stabilizzata. Traiano entrò a Roma solo due anni dopo la sua ratifica ad imperatore; come un vero capo militare del suo popolo lo fece non su un cavallo ma camminando davanti alle sue legioni: tutti potevano vederlo perché era molto più alto della maggiore parte dei suoi soldati.
Era un militare e proveniva da una famiglia di militari; suo padre era stato uno dei generali di Vespasiano e Tito nella guerra di Giudea e poi governatore della Betica e proconsole d'Asia. Ma se il padre gli trasmise l'attitudine ai campi di battaglia, la madre, che era nipote di Quinto Marcio console suffetto del 26 d.C., lo introdusse nel sistema di relazioni della corte dei Flavi; a queste inclinazioni genetiche si aggiunsero le sue qualità personali e questa fu la somma delle ragioni che indussero Nerva a nominarlo suo erede.
Nella sua visione dell'Impero, Roma era il centro propulsore e la sua grandezza si esprimeva non solo nella civiltà che portava ai popoli sottomessi ma anche nella magnificenza della città. L'Urbe all'inizio del II secolo era diventata una capitale con quasi un milione e mezzo di abitanti e se nel conto non si considerano solo i cives e gli uomini liberi ma anche gli schiavi possiamo pensare ad una città di oltre due milioni di abitanti, il doppio di quelli in età augustea. Le strutture pubbliche esistenti non erano più sufficienti ed allora Traiano fece spianare la collina che divideva il Colle Capitolino dal Quirinale e in quel nuovo spazio allineato con i Fori di Cesare e di Augusto venne costruito il più grande complesso che Roma avesse mai avuto: un Foro, una grande piazza su cui si affacciava la Basilica Ulpia per le attività giudiziarie ed i processi, con alle spalle le due biblioteche, latina e greca, e poi i lunghi porticati da cui si accedeva a sud ovest alle esedre con gli uffici dei censori ed a nord-est al più grande macellum mai realizzato, oggi conosciuto come Mercati di Traiano, un luogo dove si potessero svolgere tutte le attività mercantili.
Due monumenti furono elevati nel Foro Traiano per celebrare l'imperatore: una grande statua equestre di bronzo di Traiano non più esistente (sul tipo di quella che sarà poi realizzata per Marco Aurelio ma tre volte più grande) e la Colonna Traiana con cui si celebrava la sua vittoria sui Daci e che ancora oggi tutti possono ammirare.
La mostra ripercorre a ritroso la vita di Traiano presentando testimonianze della sua attività di legislatore, di conquistatore, di costruttore in tempo di pace ma anche in tempo di guerra e cercando poi di svelare un aspetto privato della sua vita di uomo che ebbe al fianco due donne, la moglie Plotina e la sorella Marciana, che ebbero un ruolo di primo piano nella politica ereditaria la prima favorendo la successione di Adriano e la seconda legando alla sua discendenza la famiglia degli Antonini.
La mostra è stata promossa dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l'Università degli Studi di Ferrara, il LAD – Laboratorio di Studi sulle antiche provincie danubiane di Ferrara e la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid.



di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 25/02/2018)