Valeria Messalina
Valeria Messalina nonostante la sua breve vita è riuscita, forse suo malgrado, a rappresentare uno degli archetipi che più spesso evocano gli scrittori, gli artisti ed anche medici. Nel mondo dorato in cui era vissuta nei suoi pochi anni di vita, Messalina usò ed abusò in ogni senso del potere che la natura e la sorte le avevano riservato: a dodici anni era considerata la donna più bella di Roma.
Era nata nel 25 da Domizia Lepida, nipote di Augusto, e da Valerio Messalla in una delle famiglie più ricche di Roma. Già a 12 anni era considerata una delle donne più belle di Roma, ma la pronipote di Augusto, dovette piegarsi alle ragioni di stato e sposare Claudio che al momento del matrimonio era ancora lo zimbello di famiglia, più vecchio di lei di 30 anni, zoppo e balbuziente. Il matrimonio fu imposto da Caligola che aveva bisogno della sua dote per rimpinguare le casse imperiali. Il matrimonio fu celebrato con grande sfarzo nel 39 e Claudio forse si ritenne fortunato di avere questa giovane bellissima in moglie.
Messalina per due anni fu presa dal ruolo di madre: nel 40 nacque la figlia Claudia Ottavia e l’anno seguente, nel febbraio del 41, nacque il figlio a cui darà il nome di Tiberio Claudio – prenderà il cognomen Britannico nel 43 dopo la campagna in Britannia per cui il Senato assegnerà il trionfo a Claudio -, pochi mesi dopo il padre Claudio sarà acclamato imperatore.
Messalina divenne imperatrice a 16 anni, Claudio ben presto fu assorbito dalle questioni di stato e Messalina potente ed ammirata cominciò una vita di feste e divertimenti. Per la sua giovane età, i doni che la natura gli aveva dato e l'adulazione della corte corrotta che la circondava, l'immagine che aveva di sé doveva essere forse quella di una dea capricciosa e dopo il trionfo di Claudio per la conquista della Britannia, in cui tutto il popolo, il senato e le province l'avevano onorata non poteva più avere limiti alle sue ambizioni, capricci, smanie se mai ne aveva avuti.
La vita nei palazzi imperiali era un susseguirsi di feste e le spese erano esorbitanti, ma Messalina aveva trovato il modo di finanziarle; con l'aiuto di Narciso, Pallante e Callisto, i liberti a cui Claudio aveva affidato l'amministrazione delle finanze di palazzo, riconoscimenti e favori furono messi in vendita: concessione della cittadinanza ai provinciali, incarichi prestigiosi nelle province, appalti, sentenze favorevoli nei tribunali e quanto altro era nelle prerogative imperiali.
Aveva la sua corte personale e passava da un'infatuazione ad un'altra ed i prescelti non potevano permettersi di non soccombere alle sue voglie; la sua attenzione fu attratta da Marco Vinicio che era stato marito di Giulia Livilla, poi da Catonio Giusto un centurione dei pretoriani , Mnestere un famoso mimo e molti altri ancora. L’ultima follia della sua vita fu l’infatuazione per Gaio Sillio, considerato il più bel giovane di Roma ma che era anche il console designato per l’anno 48. Messalina probabilmente già conosceva Gaio Sillio, ma lui era stato con le legioni in Germania ed aveva combattuto con valore, nel 48 aveva partecipato al trionfo con Corbulo ma l’amore per lui esplose nel 47 d.C..
Gaio Sillio era il figlio del luogotenente di Germanico che era stato condannato a morte da Tiberio su istigazione di Seiano; Il padre di Sillio e sua madre Sosia Galla avevano stretti rapporti con Agrippina Maggiore (madre di Caligola) ed è quindi certo che Messalina e Gaio Sillio si conoscevano sin da giovani ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 29/09/2016)