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Marco Antonio

Nacque a Roma il 14 gennaio del 83 a.C. da Marco Antonio Cretico e da Giulia appartenente alla nobile gens Julia in quanto figlia di Lucio Giulio Cesare, fratello di Gaio Giulio Cesare padre del futuro dittatore di cui era quindi cugina. Da parte paterna discendeva da Marco Antonio detto l’Oratore e grande figura dell’ultima età repubblicana che aveva meritato la corona navale per aver debellato i pirati che infestavano il Mediterraneo ma nella guerra civile si era schierato con gli optimates e fu giustiziato da Mario quando questo prese il potere. I figli dopo la sua fine mantennero posizioni di secondo piano badando soprattutto a stringere alleanze attraverso legami familiari, proprio come fece il padre del futuro triumviro sposando una donna della gens Julia i cui familiari erano vicini ai populares. Julia come tutte le donne della sua gens aveva una presenza carismatica e determinazione come saprà dimostrare negli anni del triumvirato del figlio al quale seppe tener testa per difendere il fratello Lucio Cesare e quindi c’è da supporre che i principi a cui fu uniformata l’educazione di Marcantonio non siano stati diversi da quelli di Ottaviano poiché le loro madri discendevano dalla stessa stirpe. Molto diversa fu invece l'atmosfera in cui i due futuri triumviri vissero la loro adolescenza.
Non sono molte le notizie sull’adolescenza di Marco Antonio salvo che si sapeva che già a 20 anni aveva contratto dei debiti rilevanti a causa del tipo di vita che conduceva. L’adolescenza non fu affatto facile; il padre Marco Antonio Cretico era morto nel 71 a.C. a Creta dove si trovava per riconquistare l’isola, incarico che non riuscì a portare a termine finendo con il conquistarsi il soprannome di Cretico in segno di derisione e già questo fatto non facilitava certamente la vita sociale del giovane Marco Antonio, inoltre il padre aveva lasciato la moglie Giulia ed i quattro figli in difficoltà economiche. Giulia fu aiutata dal fratello Lucio Giulio Cesare fino a quando si risposò con Publio Cornelio Lentulo “Sura” che era stato console proprio nell’anno della morte del Cretico.
Giulia era una donna forte ma assolutamente sfortunata in fatto di uomini, tuttavia se il Cretico poteva essere accusato di scarsa competenza militare ed una certa avida prepotenza, “Sura”era assolutamente immorale tanto che il senato lo espulse e lui poi si unì a Catilina nel tentativo di colpo di stato per cui, una volta fallito, fu condannato a morte e giustiziato con gli altri congiurati mediante strangolamento nel 63 a.C. Tuttavia gli anni dell'adolescenza che Marco Antonio passò nella casa di Sura furono importanti per la sua formazione culturale; venne affidato a pedagoghi da cui imparò il greco, insegnamento che nessun appartenente alla gens Antonia fino ad allora aveva avuto, e questa conoscenza si sarebbe rivelata determinante negli eventi della sua vita.
Senza alcuna guida il giovane Marco Antonio condusse una vita poco edificante, probabilmente anche tenuto a distanza dai parenti più avveduti, si fece notare per comportamenti imprudenti e le cattive amicizie ed accumulando molti debiti ed infine, secondo un resoconto di Cicerone, giovanissimo si sposò con Fadia, figlia del ricco liberto Quintus Fadius Gallus, probabilmente per cercare di migliorare la sua languente situazione economica. Da questo matrimonio, che dovrebbe essere avvenuto prima del 63 a.C., sarebbero anche nati dei figli ma non ci sono altre informazioni oltre quelle di Cicerone. Questo matrimonio finì ma non si sa come, visto che il primo matrimonio di cui si hanno notizie più certe, anche questo in giovane età, è quello con sua cugina Antonia Ibrida Minore avvenuto probabilmente nell'anno 63 a.C. quando il padre di lei, Gaio Antonio, fu console insieme a Cicerone.
Gaio Antonio ebbe da quel momento una parte importante nell'indirizzare la carriera di Marco Antonio che sedicenne aveva rivestito la toga virile nel 66 o 67 a.C. Fu dopo aver seguito lo zio nominato governatore della Macedonia nel 62-61 a.C. che, prima di iniziare il cursus honorum, il giovane Marco andò ad Atene per un periodo di studio come spesso avveniva per i giovani dell'aristocrazia. Durante il soggiorno non solo migliorò le sue tecniche di combattimento ma imparò anche i segreti della retorica secondo il modello asiatico il cui stile impetuoso meglio si addiceva al carattere di Marco ma soprattutto al suo fisico imponente.
Rientrò a Roma nel 60 a.C. e già a quel periodo risale l'inizio del rapporto che lo legò a Curione ed ai suoi amici che appartenevano ai populares. Gaio Scribonio Curione, figlio del console del 76 a.C., era molto amico di Cicerone ma anche del tribuno della plebe Clodio Pulcro, il fedelissimo di Giulio Cesare, al cui seguito introdusse il giovane Marcantonio che, sebbene ne fosse parente non doveva averlo molto frequentato durante la sua adolescenza. Curione oltre che amico fu anche il supporto economico di Marcantonio e lo sostenne per le esigenze finanziarie personali e poi fu ancora lui, più tardi, a finanziare le sue campagne quando concorse a cariche pubbliche.
Nel 57 a.C. forse per sfuggire ad un clima politico avverso, Antonio lasciò Roma entrando a far parte della spedizione in Siria di Aulo Gabinio, esponente degli optimates e sostenitore di Pompeo che, dopo essere stato console nel 58 a.C., fu nominato per quell'anno proconsole della provincia; in qualità di magister equitum Marcantonio riuscì con un piccolo esercito a reprimere la rivolta di una fazione di giudei una prima volta e, quando poco tempo dopo i rivoltosi riuscirono a riorganizzarsi, Antonio si trovò ad affrontare in Egitto un esercito di 8.000 giudei che riuscì a sconfiggere definitivamente dimostrando le sue capacità militari; Marco Antonio ...  mostra il suo valore  specialmente, nella presa di Alexandreion ,  ristabilisce l’ordine nelle città devastate e le ripopola  con un volontario afflusso di coloni  in Scitopoli, Samaria, Antedone, Apollonia, Iammia, Rafia, Marisa  Adoreo, Gamala ed Azoto . (Cassio Dione, Storia Romana). Nei fatti Antonio era stato il braccio di Gabinio per rimettere sul trono d'Egitto il re Tolomeo e dopo la presa di Pelusio era amatissimo dai legionari, inoltre quando Tolomeo manifestò l'intenzione di punire le popolazioni delle città ribelli , Antonio si oppose acquisendo la stima e la riconoscenza degli egiziani. Gabinio prese molto oro da Tolomeo per aiutarlo a riprendersi il trono e questo gli valse accuse che sfociarono in tre grandi processi, tuttavia queste accuse non toccarono Antonio che rientrato a Roma si trovò ad affrontare la sua cronica mancanza di risorse finanziarie e, complice la frequentazione di Clodio e di Curione, decise di passare con i populares tanto più che il triumviro Giulio Cesare, parente della madre Giulia gli diede il denaro per saldare I suoi debiti ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 10/02/2020)




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