Ludus Dacicus
Nelle campagne militari condotte da Roma a partire dal I sec. a.C.. per la salvaguardia del confini nord-orientali le legioni romane si confrontarono con i Daci, nome con il quale si indicavano le popolazioni stanziate a nord del basso e medio corso del Danubio che in realtà avevano assorbito l'antica popolazione dei Geti e assimilato anche gli Iazigi, i Buri. i Sarmati e per ultimi i Bastarni, una popolazione quindi mista con origini celtiche, germaniche e sarmate.
Già Giulio Cesare nel De Bello Gallico racconta della Hercynia Silva (Foresta Ercina) come di un territorio selvaggio che seguendo il corso del Danubio portava nelle terre dei Daci; probabilmente fu questo baluardo naturale che posticipò l'incontro dei Daci con l'Impero Romano.
Il primo comandante romano che oltrepassò il Danubio fu Gaio Scribonio Curione, mentre stava inseguendo questi guerrieri dopo aver sconfitto i Dardani con cui si erano alleati e che, come riporta Floro "giunse fino in Dacia, ma si ritirò spaventato davanti alle fitte ombre delle sue foreste”.
Era un popolo non meno bellicoso di quello romano ed anzi il sovrano del I sec. a.C. Burobaste allargò i suoi confini fino ai Balcani arrivando ad offrire il suo appoggio a Pompeo, durante la guerra civile contro Cesare: offriva il suo aiuto militare se Pompeo ne avesse riconosciuto le conquiste lungo la riva destra del Danubio.
La vittoria di Farsalo impedì l'accordo ma pose all'attenzione di Cesare il pericolo che poteva venire da questo regno tanto che il dittatore ipotizzò di organizzare una campagna militare che oltre a punire i Parti mettesse fine al potere del re Burobaste, era la campagna che Cesare stava preparando quando fu assassinato. Nello stesso periodo Burobaste fu assassinato in una congiura di palazzo e il regno diviso in tre parti che non rappresentavano più un pericolo per Roma.
Alla fine del I secolo aC Augusto aveva portato i confini settentrionali dell'impero in Mesia e Pannonia; il Danubio rimase così la linea di divisione dalla Dacia e spesso si registravano scontri. I daci quando il Danubio gelava facevano incursioni nei territori dell'impero e nel 89 al tempo di Domiziano il re Decebalo dopo aver saccheggiato la Mesia giunse ad un accordo con Roma di cui si riconosceva clientes e per questo otteneva in cambio aiuto l'invio di artigiani, istruttori ed anche denaro.
Le campagne daciche di Domiziano andarono dal 85 al 89, anno del trattato e non furono facili e l'imperatore non riuscì a cogliere una vittoria completa per la ribellione della Mesia e Pannonia ma aveva conosciuto le capacità guerriere dei daci e fatto un gran numero di prigionieri e di questi molti divennero gladiatori.
Domiziano che li aveva visti sul campo di battaglia ebbe molta ammirazione per questi guerrieri e ritenne che potevano costituire un nuovo tipo di gladiatore per i giochi nell'arena; così fece realizzare una palestra per loro: Ludus Dacicus sempre nei pressi dell'Anfiteatro Flavio ma posto nella Regio III.
Sembra comunque che a Roma già erano noti dei gladiatori daci perché dopo la battaglia di Azio, in cui dei guerrieri daci avevano parteggiato per Antonio quando furono fatti prigionieri, Ottaviano volle che combattessero come gladiatori contro combattenti di origine sveva ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 12/02/2017)