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Le lucerne, instrumentum domesticum e gadget


La lucerna è il primo vero strumento usato dall’uomo per illuminare ed i primi esemplari conosciuti risalgono al II millennio a.C.; erano delle semplici ciotole riempite di olio e con lo stoppino appoggiato sull’orlo. L’instrumentum ebbe nei secoli una notevole evoluzione delle caratteristiche tecniche quali l’impermeabilizzazione dei materiali come la terracotta e la ceramica o l’applicazione di un ansa per maneggiarla meglio, ma anche estetiche secondo i gusti dei popoli e delle diverse aree geografiche.
Le lucerne diffuse nei territori romani inizialmente arrivavano dall’oriente, nel III secolo a.C. cominciarono ad operare in Campania ed a Roma alcune officine da cui uscivano lucerne di due tipi: le lucerne a serbatoio cilindrico e le lucerne a serbatoio biconico. Dopo queste tipologie molto semplici, nel I secolo a.C. si cominciarono a produrre le lucerne “a perline” cosiddette perché decorate da giri di puntinature sui bordi.
I centri di produzione delle lucerne dal I secolo d.C. in poi sono localizzati nel Lazio, in Campania ed in Valle Padana che almeno fino a metà del secolo vendono i loro prodotti anche nelle provincie; sul finire del secolo si dirada il commercio con il nord dove si erano avviate produzioni locali. Inizia anche una differenziazione delle tipologie di lucerne prodotte, ed in Valle Padana si diffonde la lucerna a canale detta firmalampen che sarà molto venduta anche nelle regioni danubiane ed in Renania; in queste lucerne sul fondo era impresso un marchio che consente di risalire sia al luogo che alla fabbrica di produzione.
Queste lucerne che possono essere definite un modello avanzato, univano alla elevata qualità dei materiali una semplicità formale che facilitava la produzione in grandi quantità ed il trasporto; sono conosciute anche come lucerna Fortis dal nome di Lucius Aemilius Fortis, proprietario di una fabbrica nel territorio di Mutina (Modena) che ne fu il maggior produttore ed esportatore per circa due secoli.
Le lucerne non venivano usate solo per illuminare le abitazioni, infatti a Pompei lungo la Via per Stabia in settecento metri ne sono state trovate circa 500 a dimostrazione che nell’Antica Roma le strade più importanti venivano illuminate. La manutenzione di questa illuminazione nella Roma imperiale era affidata ai vigiles sebaciarii, addetti proprio al rifornimento delle torce e delle lucerne.
Molto importante era anche la funzione che le lucerne avevano nei riti religiosi, soprattutto nelle processioni; Apuleio racconta nelle Metamorfosi (XI, 9) di una grande lucerna in oro a forma di nave che veniva usata durante la processione notturna del Navigium Isis. Un esemplare in terracotta simile a quello descritto da Apuleio è stato rinvenuto ad Ostia Antica e risale al I secolo d.C.
Svetonio nel descrivere la pompa magna del Trionfo celebrato da Giulio Cesare per la conquista delle Gallia, ricorda che il corteo non si fermò nemmeno per il sopraggiungere della notte e che egli potè salire al Tempio di Giove Ottimo Massimo ( Svetonio, Cesare XXXVI,1)

ad lumina quadraginta elephantis dextra sinistraque lychnuchos gestantibus
alla luce delle fiaccole che quaranta elefanti, a destra e a sinistra, recavano sui candelieri ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 02/03/2017)