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Horti Sallustiani

Horti Sallustiani

Era stato Giulio Cesare che per primo aveva avuto la possibilità di acquistare l'area che sorgeva nei pressi di Porta Collina e del Tempio della Fortuna Pubblica per realizzarvi una residenza; a lui era stato concesso quanto prima a nessun altro ovvero di possedere ager che sin dai tempi arcaici era stato publicus.
L'area peraltro posta fuori dal Pomerio era uno dei siti dove la Legge delle XII tavole consentiva di seppellire i defunti e quindi nei secoli si era trasformata in una necropoli; la grande trasformazione iniziò con il tramonto della Repubblica quando i coloro che erano vicino ad Ottaviano ottennero di avere la disponibilità delle aeree e primo fra tutti Mecenate, il consigliere di Ottaviano, che iniziò la bonifica di una vasta porzione dei terreni . Nei pressi di Porta Collina aveva peraltro già realizzato la sua villa suburbana Gaio Sallustio Crispo a cui Giulio Cesare già nel 46 a.C. aveva consigliato di ritirarsi a vita privata.
Prima di lui era stato costretto a ritirarsi a vita privata Lucullo che aveva investito parte delle sue enormi ricchezze per realizzare la sua villa urbana sulla collina denominata Collis Hortularum inaugurando una nuova moda tra i ricchi patrizi. Sallustio anche lui costretto a ritirarsi impiegò le ricchezze accumulate in modo non lecito durante la pro-pretura in Africa Nova per aver anche lui una villa urbana in quella parte di Roma. Sallustio poté acquistare l'area che era stata concessa a Cesare dopo la sua morte; non si hanno molte informazioni sugli Horti di Cesare ma sono ben chiare le valenze simboliche dell'area che in qualche modo, suo malgrado, Sallusrio acquisì. L'ampia area compresa tra l'Alta Semita – il camminamento che correva lungo le mura – ed il Quirinale in posizione di controllo su Porta Collina, da cui passava tutto il traffico proveniente dal settentrione della penisola.
Quando lo scrittore morì nel 36 a.C. Gli Horti con tutta l'eredità passarono al nipote Gaio Sallustio Crispo che divenne uno degli uomini più ricchi dell'impero ed anche tra I più potenti perché come racconta Tacito fu uno dei confidenti di Augusto, secondo solo a Mecenate. Sallustio Crispo dopo la morte di Augusto fu anche cnfidente di Tiberio a cui donò I suoi horti nel 21 d.C. mentre il resto dei suoi averi passò al figlio Passieno Crispo che poi nel 41 d.C. sposò Agrippina minore.
Nella residenza ormai divenuta villa urbana imperiale amava passare il suo tempo Nerone che lasciava sempre la porta aperta così che gli amici potevano entrare di giorno e di notte. Molti anni dopo nella villa morì Nerva; un'altra notizia riguarda l'imperatore Aureliano che sembra amasse in modo particolare questa residenza anche per la sua posizione strategica.
Negli Horti di Sallustio esisteva un Padiglione Egizio dove erano collocate quattro statue colossali (?) che rappresentavano Tuya, madre di Ramesse II che si trovava originariamente a Tebe, Tolomeo II e Arsinoe II che si trovavano ad Eliopoli e poi un quarto colosso che appare una copia di quello di Arsinoe ma realizzata con uno stile diverso; esisteva poi una statua del Dio Hapy anche questa proveniente dagli Horti Sallustiani.





di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 28/11/2019)