Claudia Ottavia
Le donne della dinastia giulio-claudia sono sempre state protagoniste della storia e poi per secoli dell'immaginario letterario regola a cui non fece eccezione con la sua breve vita Claudia Ottavia che rimase stritolata fra le volontà di donne dalla personalità esplosiva come la madre Messalina, la suocera Agrippina e la rivale Poppea Sabina.
Claudia Ottavia era nata dal matrimonio tra Claudio, il figlio “reietto” di Antonia Minore e Druso Maggiore, e Valeria Messalina che nel 39 d.C. era considerata la più bella donna di Roma. La nascita avvenne a Roma nel 40 d.C. ma nessun cronista ne parla perché il padre viveva ai margini della vita di corte e nessuno pronosticava per lui l'avvenire che invece ebbe. Tutto cambiò l'anno seguente; l'assassinio di Caligola lasciò Roma senza successori ed i pretoriani furono più svelti dei congiurati, furono loro che scelsero come nuovo imperatore il superstite della dinastia giulio-claudia ed improvvisamente anche Claudia Ottavia divenne importante, era la figlia dell'imperatore ed anche uno strumento per possibili alleanze.
La storia di Claudia Octavia è stata raccontata da Tacito, Svetonio e Cassio Dione e soprattutto quest'ultimo fornisce una notizia che, seppure non comprovata da altre testimonianze illumina la posizione di Claudia Ottavia dopo il matrimonio di Claudio con Agrippina. Quando Agrippina convinse Claudio ad adottare Nerone e, per legittimare il diritto alla successione, a dargli in moglie la figlia Claudia Ottavia, Cassio Dione racconta che l'adozione del figlio di Agrippina avvenne solo dopo aver fatto adottare la sua figlia naturale in un'altra famiglia per non dare l'impressione di unire in matrimonio un fratello ed una sorella
. Tuttavia questo non fu sufficiente se, sempre secondo Cassio Dione, il giorno del matrimonio tra Nerone e Claudia si verificò un prodigium: il cielo sembrò prendere fuoco. Secondo le credenze romane i prodigi erano manifestazioni dirette dell'ira degli dei e quindi gli dei non volevano quel matrimonio perché gli sposi erano figli dello stesso padre. Da quale famiglia sia stata adottata la giovanissima Claudia Ottavia non viene però chiarito da nessuna delle fonti.
Claudia Ottavia e Nerone si sposarono nel 53 d.C.; lui aveva sedici anni e lei appena tredici. Gli storici non hanno raccontato il rito nuziale ma è molto probabile che la loro unione sia avvenuta con la confarreatio, il matrimonio sacro.
Ottavia nonostante la giovane età e gli esempi nella famiglia, dalla madre Messalina alla nonna Domizia Lepida, era una giovane sposa che incarnava tutte le virtù della più saggia delle matrone. Ma Nerone trovava noiose le virtù della giovane moglie e cominciò a tradirla.
Svetonio racconta che Nerone dichiarava pubblicamente la sua condotta adulterina perché per lui la moglie doveva accontentarsi di essere tale e di essere diventata Augusta. Claudia Ottavia non viveva con Nerone la cui vita sessuale comprendeva incontri con giovani uomini e donne, ma anche relazioni più importanti come quella con la liberta Acte.
Nerone voleva dimostrare di seguire gli insegnameti dell'avo Augusto e non pensò di trasgedire la lex Julia de adulteris fino a quando si innamorò di Poppea ma per sposarla doveva divorziare da Claudia Ottavia. Per poter divorziare da lei Nerone la accusò di essere sterile.
La notizia del divorzio richiesto ed ottenuto da Nerone provocò molti malumori in una parte dell'aristocrazia romana e soprattutto nel popolo che amava Claudia. Per porre rimedio al pericolo di tumulti, la giovane venne accusata di aver avuto rappoorti con uno schavo. Fu Tigellino che si incaricò di costruire le prove dell'adulterio; lo schiavo incriminato si chiamava Eucareus mentre le testimonianze dei fatti furono estorte ad altre schiave sotto tortura.
Il processo non sortì l'effetto che Nerone si aspettava perché la colpa di Claudia Octavia non venne provata, alcune schave infatti non confermarono il fatto. Il divorzio venne peraltrò dichiarato con altre procedure e, secondo Tacito, ebbe a compensazione della sua dote una villa che era stata di Burro ed alcuni terreni appartenuti a Plauto; Nerone decise quindi di allontanarla da Roma almeno fino a quando il popolo si fosse calmato ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 04/10/2020)