Chiesa SS Marcellino e Pietro al Laterano
La tradizione cristiana riporta che la prima chiesa dedicata ai due santi sia stata edificata nei primi decenni del IV secolo d.C.. da Papa Silvestro I su un edificio che era parte della donazione di Costantino, le testimonianze storiche la indicano invece come un titulus già da tempi precedenti. In effetti la sua posizione, all'angolo tra le attuali Via Merulana e Via Labicana, alle propaggini del Celio suggerisce che l'edificio originario fosse parte del complesso degli Horti di Lucilla di proprietà imperiale dopo la morte di Commodo e la sua dedica ai due cristiani martiri sotto Diocleziano dovuta a una scelta devozionale di epoca posteriore.
Secondo la tradizione cristiana il martirio di Marcellino e Pietro, rispettivamente un presbitero ed un esorcista, è stato raccontato da Papa Damaso I che, ancora quando era molto giovane avrebbe raccolto la testimonianza di Doroteo che fu il loro carnefice prima di convertirsi al cristianesimo. Il racconto di Damaso I conferma che Marcellino e Pietro erano stati condannati a morte da Diocleziano nell'anno 303 d.C. Secondo la storia furono portati in una selva (nella località conosciuta come Selva Nera lungo la Via Cornelia) e costretti a scavarsi la fossa in cui sarebbero stati sepolti; solo anni dopo la matrona Lucilla volle dare ai due martiri una vera sepoltura nelle catacombe site al III miglio dell'antica Via Labicana (oggi Casilina) nei pressi del sito chiamato ad duos lauros e che oggi sono conosciute con il loro nome così come la vicina chiesa extra-urbana che fu dedicata ai due martiri e che oggi è conosciuta come Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad duos luros.
Nel Liber Pontificalis è riportata la notizia secondo cui sarebbe stato Costantino ad edificare in loro onore la basilica di Via Merulana. La data di fondazione della chiesa è problematica anche se durante lavori condotti nel XVIII venne ritrovata una epigrafe che fa risalire la costruzione del primo edificio a Siricio, papa dal 384 al 399. La dedicazione della chiesa ai due martiri avvenne all'inizio del VI secolo quando Papa Gregorio Magno per le mutate condi ioni sicurezza delle aree extra-murarie, non ritenendo più sicuro celebrare nella chiesa paleocristiana costruita sul luogo del loro sepolcro vi spostò le celebrazioni liturgiche del culto dei due santi. Le spoglie dei martiri rimasero nelle catacombe ad duos lauros ma la chiesa con la dedicazione originaria, che esiste tutt'oggi lungo la Via Casilina, perse molta della sua importanza.
Sarebbero passati ancora alcuni secoli prima che si decidesse di spostare i corpi dei due santi che però nel 827 Papa Gregorio IV decise di donare a Carlomagno che gli aveva richiesto delle reliquie da poter custodire in uno dei tanti monasteri che aveva fatto costruire in Francia. Eginardo, biografo ufficiale di Carlo Magno e suo ambasciatore presso il papa racconta nell'opera "De Translatione et miraculis sanctorum Marcellini et Petri" come furono traslati dalla catacomba sulla Via Labicana, a Strasburgo e poi, durante il regno di Ludovido il Pio trasferite a Seligenstadt sul Meno in quanto fortemente volute dall'Abate Eginardo, biografo di Carlo Magno, per il prestigio che la loro presenza avrebbe dato alla fondazione monastica che guidava.
La chiesa posta sulle pendici del Celio fu quindi dedicata ai martiri di ad duos lauros e conosciuta come SS Marcellino e Pietro al Laterano, per svolgervi i riti propri del culto inoltre, proprio per la sua vicinanza al Laterano era stata elevata a basilica in cui si svolgeva la II Statio della Quaresima tanto che qui furono molti i papi che vi pronunciarono i loro discorsi a partire da Papa Gregorio Magno.
Nel 509 fu proprio Gregorio la elevò a sede episcopale affidandola al Cardinale Albino intendendo in questo modo avviare un processo di trasformazione della chiesa che venne deputata alle nuove celebrazioni. I nomi dei martiri vennero inseriti nelle celebrazioni sia del rito romano che di quello ambrosiano e composta una passio che li accomuna ad altri martiri uccisi al Miglio XII della via Aurelia: Artemio, Seconda e Paolina.
Nel Medioevo la chiesa di Via Merulana era annessa ad uno xenodochio, struttura in cui venivano ospitati i primi pellegrini che arrivavano a Roma nel loro viaggio di fede; una parte degli ostelli era spesso destinata ad ospedale perchè accadeva che i pellegrini si fossero ammalati durante il viaggio ed avessero necessità di cure. Secondo alcuni storici dall'ospedale annesso a questo xenodochio avrebbe avuto origine l'attuale Ospedale dell'Addolorata.
La chiesa del IV secolo aveva già subito una prima ristrutturazione quando nel VIII secolo per volere di Papa Gregorio III furono eseguiti dei lavori probabilmente di consolidamento delle fondamenta; nel secolo seguente Papa Leone IV, poiché nella chiesa non vi erano reliquie e quelle dei SS. Marcellino e Pietro erano in Francia, vi fece portare le reliquie dei sette figli martiri di S. Felicita. Solo nel 1256 Papa Alessandro IV decise di far trasferire quanto restava dei corpi dei due santi Marcellino e Pietro, ormai in Francia.
di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 19/05/2019)