Adriano Imperatore
Il suo nome alla nascita era Publio Elio Adriano Afro, lo stesso del padre; la loro famiglia era di origine picena ma si era trasferita nella Betica quando Scipione l'Africano vi fondò la città di Italica. Qui nacque nel 76 d.C. Adriano che rimase sempre molto legato alla sua città di origine e quando divenne imperatore ne decise una rifondazione costruendo una città nuova vicino alla vecchia, di fatto facendone la più grande città della Betica.
Il nome che aveva alla nascita era lo stesso del padre che aveva ottenuto il cognomen Afro
per una impresa militare di successo in Africa, la madre si chiamava Domizia Paolina Maior; il padre morì quando Adriano aveva dieci anni; la madre dopo passò a nuove nozze con Calvisio Tullo, ricchissimo ed appartenente alla classe dei cavalieri. Da questo matrimonio nacque una bambina che fu chiamata Domizia Lucilla e, per una strana storia di eredità tra Calvisio e suo fratello, la bambina divenne presto una delle ragazze più ricche di Roma; andò sposa a Marco Annio Vero, pretore ed appartenente ad una delle famiglie più ricche di Roma, da questo matrimonio nascerà Marco Aurelio che sarà quindi figlio di una sorella (per parte di madre) di Adriano.
Quando rimase vedova Domizia Paolina perse la potestà sui due figli avuti da Elio Adriano Afro che, per intercessione di Plotina, passarono sotto la tutela di Traiano, ancora solo importante magistrato romano. Traiano sembra non fosse particolarmente contento di questo impegno che dovette assumere in quanto lontano parente dei due ragazzi. Il legame familiare dovrebbe risalire ad una sorella del nonno di Traiano che fu la nonna di Adriano. Traiano si occupò della tutela del giovane Adriano insieme a Publio Acilio Attiano che sarebbe rimasto accanto a lui ancora per molti anni.
Traiano viveva già a Roma dove nel 91 fu anche eletto console e quindi Adriano si trasferì a Roma, dove andò a vivere nella domus di Traiano sull'Aventino, e proseguì la sua preparazione sotto gli occhi vigili di Plotina e Marciana, rispettivamente moglie e sorella di Traiano; la sorella, Domizia Paolina minor fu anche lei adottata da Traiano e nel 98 sposò uno dei senatori più influenti Urso Serviano che non ebbe mai facili rapporti con Adriano e che culmineranno nella condanna a morte di Serviano.
Come i giovani delle famiglie aristocratiche importanti ebbe diversi precettori tra questi il grammatico Terenzio Scauro a cui Adriano rimase legato tanto che volle il figlio come precettore del piccolo Lucio Vero che nominerà suo erede. La Historia Augusta racconta che quando aveva quindici anni tornò nella Betica e potè conoscere Elio Adriano, fratello di suo nonno, che era un famoso astrologo e che sembra abbia letto nel suo oroscopo che sarebbe diventato princeps. Proprio in Betica, Adriano svolse il suo primo addestramento militare oltre che scoprire la sua passione per la caccia che gli fece trascurare gli studi; per questo motivo Traiano lo fece ritornare a Roma dove poté vestire la toga virile e quindi iniziare il suo cursus honorum.
Il primo incarico che Traiano fece assegnare ad Adriano fu come decemviri stilibus iudicandis, una magistratura minore la cui istituzione risaliva a Servio Tullio e che alla fine del I secolo d.C. aveva il compito di giudicare su questioni che riguardavano la condizione degli individui e sulle liti per le eredità. Fu poi Praefectus Feriarum Latinarum, una magistratura voluta da Augusto per supplire all'assenza da Roma di tutte le più alte cariche, dai consoli sino ai prefetti, quando una volta l'anno dovevano recarsi sul Mons Albanus per celebrare i sacrifici a Juppiter Latiaris. Un altro incarico che Adriano ebbe nel 94 fu sevir turmae equitum, in realtà era più che altro un titolo onorifico che veniva dato ad un giovane che aspirava ma non era ancora entrato in Senato e che lo poneva alla guida di una delle sei turmae che cavalcavano nella transvectio equitum.
Dopo questa esperienza cominciò a seguire Traiano nelle campagne militari. Il primo incarico che ottenne a circa 20 anni fu quello di tribunus laticlavius nella Legio II Adiutrix acquartierata in Pannonia, questo incarico comportava compiti di tipo amministrativo ed il comando di una ala di cavalleria alle dirette dipendenze del legatus legionis. Era stato Augusto a stabilire che fosse il primo grado del cursus honorum ed era da sempre riservato ai giovani patrizi che aspiravano ad entrare in Senato.
Nel 97 era tribuno della Legio XXII Primigenia di stanza in Germania Superior ed in questi vesti fu Adriano a fare le congratulazione a Traiano da parte dell'esercito per essere divenuto figlio adottivo di Nerva e quindi per il suo ruolo di erede designato. Fu in quello stesso periodo che Plotina e Licinio Sura che era grande amico di Traiano si adoperarono affinché si celebrasse il matrimonio di Adriano con Vibia Sabina, pronipote di Traiano.
Quando Traiano era Caesar e comandante di tutto l'esercito di Roma , il nipote era parte del suo stato maggiore e lo volle con sé nelle campagne daciche come questor Augusti et comes ed essendosi comportato bene, sebbene non ancora pretore, gli fu affidato il comando della Legio I Minervia.
Il rapporto di Adriano con Traiano si consolidò dopo il matrimonio avvenuto nel 100 con Vibia Sabina, e il giovane dimostrò l'attaccamento allo zio nei momenti importanti; era in Mesia con i Legionari della V Macedonica quando nel campo giunse la notizia della morte di Nerva e della ratifica della successione di Traiano da parte del Senato. Senza indugi Adriano formò un drappello di cavalieri e, senza consenso dei suoi superiori, si mise in viaggio verso Ovest, verso il fronte dei combattimenti dove si trovava Traiano; nella Historia Augusta il viaggio è raccontato come una corsa sfrenata ed irta di pericoli per arrivare prima dei messaggeri inviati dal Senato. Traiano fu sorpreso ma anche compiaciuto del gesto di Adriano, ma anche la condotta che il giovane tenne durante la guerra dacica fu apprezzata dall'imperatore che gli regalò anche l'anello che aveva ricevuto da Nerva quando lo aveva adottato. L'apprezzamento di Traiano è poi anche riconfermato dall'elezione di Adriano a console suffectus nel 108 d.C.
L'iniziale incomprensione con Traiano sembra sia imputabile alle manovre di Urso Serviano, uno dei senatori più influenti di Roma che aveva sposato Domizia Paolina Minor, la sorella di Adriano, e che poteva anche contare sull'appoggio di Lucio Licinio Sura, due volte console e grande amico di Traiano. Urso Serviano aveva ricoperto la carica di console ancora al tempo di Domiziano e le sue mire alla successione non erano un mistero.
Ma c'erano anche altri pretendenti; lo storico, Elio Sparziano racconta che Traiano aveva già indicato il suo successore in Nerazio Prisco, leader della fazione senatoriale che si richiamava ai precetti proculiani e che era tra i consiglieri di Traiano il quale, proprio in quell'ultimo periodo della sua vita, gli avrebbe detto Affido a te le mie provinvie se dovesse capitarmi qualcosa.
Elio Sparziano scrisse la De vita Hadriani, inserita nella Historia Augusta, nel V secolo d.C. e seppure sia considerata la fonte più ricca sulla vita di Adriano, molti passi rimangono carichi di ombre e quello sulle intenzioni reali di Traiano rimane uno dei più oscuri. Inoltre, i fatti in qualche modo sembrano raccontare una storia diversa.
Quando Traiano decise di lasciare l'oriente e di mettersi in viaggio per tornare in Italia, affidò ad Adriano il comando del grande e potente esercito che aveva preparato per la campagna contro i Parti, segnale di continuazione nella gestione del potere nonché segno indubbio di stima e fiducia in Adriano che era ormai un uomo di quaranta anni ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 06/12/2022)
Busto di Adriano giovane – Musei Capitolini, Roma IT
Complesso archeologico dell'antica Italica nei pressi di Siviglia – ES
Sesterzio di Adriano celebrativo cancellazione debiti dei privati, 118 d.C.
Adriano in lorica, bronzo del II secolo d.C. – Proveniente da Tel Shalem – Museo di Gerusalemme
Busto del giovane Adriano
Ritratto di Vibia Sabina proveniente da Tivoli II secolo d.C.
Estensione dell'impero romano all'inizio del principato di Adriano, 117 d.C.
Busto di Aadriano, Musei Capitolini, Roma
Apoteosi di Vibia Sabina dal cosiddetto Arco di Portogallo – Musei Capitolini, Roma IT
Porta di Adriano ad Antalaya 13 d.C.